Il castello di Piovera, a casa dei Balbi, dei Doria e degli Odescalchi

Una magione nata nel 1300, che ha avuto come proprietari i Visconti, i Balbi, i Doria e gli Odescalchi

Il castello di Piovera si trova in provincia di Alessandria, a pochi chilometri da Tortona. Raccoglie un’eredità antica, visto che in quei luoghi l’imperatore Caracalla fece erigere un castrum per difendere la famosa Via del Sale. La proprietaria attuale è la contessa Anna Maria Orsini.

Il salone del ricevimento

Il salone del ricevimento è un ambiente che si trova al centro del castello. La struttura risale al 1300, ma il castello vero e proprio è stato concepito nel 1600. Furono i Visconti a dare inizio alla costruzione della struttura. Ma è con i Balbi che la magione raggiunge il suo massimo splendore. In questo salone è presente lo stemma della famiglia. Tre pesci barbi (da qui il gioco di parole), tipici dei fiumi dell’Alessandrino, su un’aquila bicipite, a testimoniare la discendenza imperiale.

La contessa Orsini diventa proprietaria con il marito negli anni Sessanta. Prima di loro, il castello era diviso tra Doria e Odescalchi (la dinastia maschile dei Balbi si era estinta negli anni Quaranta).

Sempre nel salone, non si può non notare il bellissimo dipinto di Francesco Maria Balbi, in toga di velluto rosso, grande Doge di Venezia.

La sala degli stemmi

Uno degli ambienti più significativi del castello. La sala degli stemmi presenta un soffitto a cassettoni di origine cinquecentesca, così come il camino. L’arredamento non è originale: le stanze sono state infatti depredate dai ladri. La mobilia è stata quindi sostituita con dei pezzi d’autore e oggetti antichi. Nella sala vengono rappresentati gli stemmi delle famiglie aristocratiche che si sono succedute come proprietarie del castello.

La stanza ottagonale

La stanza ottagonale viene chiamata così perché ha la forma di un ottagono ed è la sala da pranzo. In origine, il luogo adibito ai banchetti era il salone del ricevimento. Poi quando avvenne la suddivisione tra Doria e Odescalchi, quest’ultimi decisero di utilizzarla come sala da pranzo.

La cappella privata

Dietro la sala da pranzo, c’è invece la cappella privata. Un luogo di culto, ricco di storia e di arte. Qui ci sono dei bellissimi affreschi. Sul soffitto vi è il decorato più significativo di tutto il complesso residenziale.

La sala di lettura

Tra le tante sale di lettura, ce n’è una in particolare molto suggestiva e ricca di anedotti. Per via anche del bellissimo camino in legno, un Bambocci appartenente al Seicento genovese.

Personaggi illustri

In queste stanze hanno soggiornato Napoleone Bonaparte e Napoleone III. Bonaparte era un grande amico di Giacomo Balbi, che lo invitò spesso a soggiornare nel castello. Quando morì l’imperatore, nel 1821, in segno di lutto la famiglia Balbi fece dipingere di nero le facciate esterne. Ancora oggi si può notare il colore dell’intonaco, segnato però dal tempo e dall’usura.

La stanza da letto

Alessandro Rocca Saporiti ha dormito in questo castello, come dimostra la testiera del letto che porta il suo stemma. Un letto particolarmente lungo, perché Rocca Saporiti era decisamente più alto rispetto alla media. In questa stanza si scorge anche un curioso passaggio segreto, che serviva però prevalentemente alla servitù. E molto meno per fughe d’amore nella notte…

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